Infedeltà professionale ed assenteismo
Indagini aziendaliLe indagini su infedeltà professionale ed assenteismo sono uno strumento utile per il datore di lavoro che ha dubbi su la fedeltà di uno o più membri interni o esterni alla sua azienda, e più in particolare, timoroso che un loro dipendente, socio o collaboratore possa mettere in atto, a sua insaputa, comportamenti scorretti nei confronti della sua stessa azienda. Il solo sospetto e l’impossibilità di dimostrarlo non rende possibile prendere alcun tipo di provvedimento al fine di limitare i danni attraverso ad esempio un eventuale licenziamento.
Ricorrendo alle investigazioni aziendali il datore di lavoro ha la possibilità di comprendere quali e quante siano le criticità riguardanti la sua attività imprenditoriale e comprovare tutti gli illeciti che potrebbero ad esempio determinare un eventuale licenziamento per giusta causa del dipendente infedele o una condanna per appropriazione indebita del socio infido, e tutto ciò, grazie alle prove inconfutabili prodotte dagli investigatori privati.
Tra i comportamenti di infedeltà professionale più ricorrenti possiamo indicare:
• L’utilizzo di certificati medici fasulli che attestano l’inidoneità lavorativa e che in realtà danno la possibilità al dipendente infedele di assentarsi dal proprio posto di lavoro al fine di poter svolgere attività private, ludiche o lavorative;
• L’Abuso del congedo straordinario previsto dalla legge 104 del 1992 art.3 comma 1;
• L’assenza fine a se stessa, ovvero quando il dipendente semplicemente si assenta dal proprio posto di lavoro con false giustificazioni, continuando a gravare sui costi d’impresa;
• Il doppio lavoro presso aziende concorrenti;
• La fuga di notizie ed informazioni riservate, vendute a buon prezzo alla concorrenza;
• Lo spionaggio ed il sabotaggio industriale;
Essendo un investigatore privato, per esperienza professionale, ho imparato come nell’ambito aziendale il tradimento sia una pratica molto diffusa. Tradiscono operai, assistenti e segretarie; tradiscono ricercatori e tecnici, assistenti e fornitori, collaboratori, persone fidate e concorrenti. Più in alto alla vetta di controllo, ci sono dirigenti, amministratori delegati e direttori generali, infedeli. Tutti potenziali traditori che danneggiano in maniera esponenziale il patrimonio aziendale, vanificando gli sforzi imprenditoriali del datore di lavoro.
Svolgere accertamenti finalizzati a comprendere chi, come e perché si stia adoperando in comportamenti scorretti a danno dell’azienda e di fondamentale importanza per difendere il business e il patrimonio dell’impresa.
Le indagini in ambito aziendale devono essere considerate un metodo di massima deterrenza e contrasto agli illeciti amministrativi, contrattuali e lavorativi; un modo di agire e un diritto del datore di lavoro il quale è legittimato a verificare, controllare ed accertare circa l’operato dei propei dipendenti e soci, attraverso l’esclusivo utilizzo di investigatori privati autorizzati
Un esempio di indagine sull’infedeltà professionale
Il cliente riferiva come il proprio dipendente fosse solito chiedere il congedo per malattia, ogni mese e per periodi consecutivi superiori a due settimane, questo fatto faceva sorgere in lui il fondato sospetto che lo stesso potesse svolgere una seconda attività lavorativa.
Pochi giorni dopo il nostro incontro, il Sig. XXX mi comunicava che il suo dipendente “si era messo in malattia”.
Immediatamente due collaboratori si attivarono per localizzare l’autovettura dell’indagato mediante un dispositivo localizzatore GPS, poi, pianificai con i miei uomini, un attività di osservazione statica e dinamica che avesse inizio al mattino presto e terminasse a tarda sera.
Il primo giorno di attività fu decisivo, alle ore 09:30 l’uomo si allontanò di casa alla guida della propria autovettura per andare a fare la spesa presso un supermercato situato a circa mezz’ora dal proprio domicilio, dopo di che rincasò presso la propria abitazione.
Solamente molto più tardi, alle ore 22:00, quando ormai le nostre speranze di rilevare qualcosa di concreto erano svanite, l’uomo usci dalla propria abitazione per recarsi presso una discoteca che si trovava nelle vicinanze del centro storico di Roma.
In breve, unitamente ai miei collaboratori, facemmo ingresso all’interno della discoteca. Dopo aver attentamente esaminato il locale, rimanemmo sorpresi nel trovare il dipendente (in congedo per malattia), dietro al bancone del bar intento a preparare cocktail e drink.
Il nostro servizio terminò cinque ore più tardi quando, ormai all’alba, l’uomo sottoposto alle nostre verifiche uscì dalla discoteca per rincasare definitivamente presso la propria abitazione.
Al termine delle nostre investigazioni furono prodotte nelle opportune sedi, elementi probatori che consentirono il licenziamento per giusta causa del dipendente infedele.