Legge 104/92: Cosa succede se l'investigatore privato comprova un abuso?
30 maggio 2016L’abuso del permesso legge 104/92 è una condotta riprovevole che lede i diritti di tutti i lavoratori. Si mancate di rispetto ai colleghi che per ovviare all’ assenza del lavoratore in permesso dovranno lavorare di più e fare straordinari e si calpestano i diritti di quei lavoratori che al contrario di molti, hanno la reale esigenza di richiedere il congedo temporale per assistere un loro familiare disabile e realmente bisognoso di aiuto.
Se si abusa del permesso previsto dalle legge 104/92, il datore di lavoro può licenziarvi in tronco e per giusta causa senza darvi alcun preavviso; questo perché viene meno la fiducia necessaria per il rapporto lavorativo (in quanto assumendo un comportamento scorretto contro l’azienda si contravviene al patto di fedeltà), in oltre si perpetra una frode all’INPS, che nel periodo del permesso ha sostenuto l’indennizzo.
Prestate attenzione a non fraintendere la legge con il permesso accordatovi!
Di recente la cassazione ha stabilito che il permesso 104/92 richiesto al datore di lavoro obbliga il lavoratore ad accudire il proprio congiunto disabile o gravemente malato per tutta la giornata compresa anche la notte.
Nel limite del buon senso, è previsto in questo periodo di congedo che il lavoratore possa svolgere altre attività diverse da quelle esclusivamente legate all’assistenza del congiunto, quindi il lavoratore può ritagliarsi del tempo libero per se e per la sua famiglia, ad esempio può andare dal parrucchiere, in palestra, al bar, al ristorante e in altri luoghi pubblici o privati che siano, l’importante è non esagerare – la maggior parte del tempo deve essere sempre e comunque dedicata al congiunto in difficoltà!
Il mio consiglio di investigatore privato è quello di non abusare di questo permesso poiché è un diritto sociale e del lavoratore che deve rimanere inviolabile. GUARDA IL FILMATO >
Se si abusa del permesso previsto dalle legge 104/92, il datore di lavoro può licenziarvi in tronco e per giusta causa senza darvi alcun preavviso; questo perché viene meno la fiducia necessaria per il rapporto lavorativo (in quanto assumendo un comportamento scorretto contro l’azienda si contravviene al patto di fedeltà), in oltre si perpetra una frode all’INPS, che nel periodo del permesso ha sostenuto l’indennizzo.
Prestate attenzione a non fraintendere la legge con il permesso accordatovi!
Di recente la cassazione ha stabilito che il permesso 104/92 richiesto al datore di lavoro obbliga il lavoratore ad accudire il proprio congiunto disabile o gravemente malato per tutta la giornata compresa anche la notte.
Nel limite del buon senso, è previsto in questo periodo di congedo che il lavoratore possa svolgere altre attività diverse da quelle esclusivamente legate all’assistenza del congiunto, quindi il lavoratore può ritagliarsi del tempo libero per se e per la sua famiglia, ad esempio può andare dal parrucchiere, in palestra, al bar, al ristorante e in altri luoghi pubblici o privati che siano, l’importante è non esagerare – la maggior parte del tempo deve essere sempre e comunque dedicata al congiunto in difficoltà!
Il mio consiglio di investigatore privato è quello di non abusare di questo permesso poiché è un diritto sociale e del lavoratore che deve rimanere inviolabile. GUARDA IL FILMATO >
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2 Commenti
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Scrivimi, ti risponderò il più presto possibile!
Ciao.
Ho visto quasi tutti i tuoi video su YouTube ed una volta (luglio 2015) ti ho anche chiamato e 6 stato gentilissimo a spiegarmi e farmi capire come funziona(a grandi linee) il vostro lavoro. Io ti dissi che ero un autista licenziato in tronco a seguito di attività investigativa privata. Dopo il ricorso ho vinto il nettamente 2 gradi di giudizio e la corte d’appello ha ritenuto influenti le fotografie scattate dall’investigatore privato che mi ritraevano impegnato a svolgere alcune faccende in ospedale.
Ciao Stefano, ricordo quella telefonata e ti ringrazio di avermi aggiornato sulla vicenda.
Come ho specificato in maniera molto sintetica nel mio video è concesso “vivere” o meglio compiere azioni di vita quotidiana (fare la spesa, comprare il latte, andare in farmacia, e via dicendo). Nel tuo caso ritengo che l’investigatore privato ma ancor di più l’avvocato della tua azienda abbiano preso un abbaglio! Andare in ospedale per gestire vicende personali o legate alla persona che si assiste non comporta alcuna violazione, ti assicuro, diverso sarebbe stato se in quei giorni ti avessero fotografato mentre eri in palestra o dal parrucchiere.
Ti auguro buona vita e spero di risentirti presto.
Ciao