La separazione, e poi il divorzio, comportano una serie di questioni che punto per punto vanno concordate ed affrontate di fronte ad un Giudice.
Gli argomenti più scottanti riguardano per lo più, l’infedeltà coniugale, l’addebito della separazione, l’assegnazione della casa coniugale, il mantenimento e l’affido dei figli minori.
Per queste ed altre vicende, è inutile ribadire come l’intervento di un esperto investigatore privato possa rivelarsi determinante per la soluzione di tutte le controversie legali…ovviamente, unitamente al lavoro di un bravo avvocato.
Malgrado il tradimento del proprio coniuge sia di per se, un evento traumatizzante e spesso difficile da accettare, per esperienza professionale, posso senz’altro confermare come quella del calcolo dell’assegno di mantenimento sia una delle questioni più battagliate da affrontare quando la coppia affronta la separazione e poi il divorzio.
Fortunatamente, negli ultimi decenni, la giurisprudenza ha fatto passi da gigante in materia di mantenimento, assegni familiari ed alimenti; di fatti in diverse Sentenze di Cassazione si è ribadito come il coniuge in difficoltà, a cui sia stato riconosciuto l’assegno di mantenimento, debba comunque provare e comprovare la propria volontà nel cercare una posizione lavorativa che sia in grado di sostenerlo in maniera autonoma.
Proprio perché le condizioni economiche e sociali dei due coniugi possono cambiare, la legge stabilisce come, l’assegno di mantenimento possa essere modificato o revocato, nel caso appunto, sopravvengano nuove circostanze che modificano i parametri sul quale era stato determinato l’ammontare dell’assegno di mantenimento.
Quali sono queste “circostanze sopravvenute” che possono far scattare la modifica o la revoca dell’assegno di mantenimento?
- in presenza di un peggioramento o un miglioramento delle condizioni economiche del coniuge debitore;
- quando il coniuge favorito dall’assegno di mantenimento, trova un impiego lavorativo, subordinato o autonomo, anche a nero;
- quando il coniuge assegnatario dell’assegno di mantenimento, costituisce un nuovo nucleo familiare;
- quando il coniuge assegnatario dell’assegno di mantenimento, instaura una convivenza more uxorio;
- quando i figli maggiorenni trovano un impiego lavorativo;
- quando i figli maggiorenni costituiscono un nuovo nucleo familiare.
In che modo posso aiutarti? Vediamo come.
È pacifico come in presenza, anche di una sola delle circostanze sopra riportate, si possa richiedere una revisione delle condizioni sancite in sede di separazione, consensuale e/o giudiziale.
Il problema è che il coniuge interessato alle “nuove circostanze sopravvenute”, il più delle volte tenta di nasconde tutte le evidenze che potrebbero compromettere il proprio assegno di mantenimento; per tanto, spetta alla controparte dimostrare in tribunale, quali siano i motivi sopravvenuti idonei a modificare o revocare l’assegno di mantenimento.
Per procurarsi delle prove inconfutabili e legalmente utilizzabili in sede giudiziale, serve l’intervento di un serio professionista che sappia gestire in maniera attenta ogni singolo caso, e quindi un investigatore privato competente che abbia molta esperienza in questo ambito.
Attraverso il mio intervento potrai conoscere la reale situazione patrimoniale dell’ex coniuge e potrai procurarti quelle prove necessarie per definire la determinazione, la revisione o la revoca dell’assegno di mantenimento.
…Ultimamente, grazie alle recenti sentenze che la Cassazione ha emanato, ho notato che le richieste per accertare la convivenza more uxorio, sono aumentate; difatti, per evitare di versare ingiustamente l’assegno di mantenimento al coniuge che nasconde la nuova convivenza, in molti preferiscono investire il proprio denaro per mettere fine ad una ingiusta ed onerosa condanna.